IMMANUEL KANT

IMMANUEL KANT 

Immanuel Kant nasce il 22 aprile del 1724 nella città di Königsberg (l’attuale Kaliningrad), al tempo capitale del regno di Prussia Orientale, in un famiglia di modeste condizioni economiche ed assai numerosa.Immanuel Kant nasce il 22 aprile del 1724 nella città di Königsberg (l’attuale Kaliningrad), al tempo capitale del regno di Prussia Orientale, in un famiglia di modeste condizioni economiche ed assai numerosa. Le sue opere principali sono : La critica della ragion pura, La critica della ragion pratica e La critica del giudizio. La filosofia di Immanuel Kant (1724 -1804), a partire dalla celebre definizione di “illuminismo”, dà assoluta centralità all’intelletto umano e all’attività della ragione, per fondare il sapere su basi solide e legittime, come per la fisica e la matematica. Il “criticismo” kantiano è così l’oggetto di riflessione dell’opera più nota del filosofo di Königsberg, la Critica della ragion pura, dove sono messe in discussione le acquisizioni dei filosofi empiristi (Locke e Hume in particolare) e dove viene ribadito - in accordo con le posizioni di Leibniz e Wolff - il ruolo irrinunciabile e fondativo della ragione. L’esame dei giudizi umani (analitici e sintetici, a priori e a posteriori) conduce Kant a definire le tre facoltà della conoscenza umana (la sensibilità, l’intelletto, la ragione), secondo una impostazione “trascendentale”, che riflette quindi sul modo in cui noi conosciamo la realtà che ci circonda. Da qui, la distinzione di Kant in estetica trascendentale, analitica trascendentale, dialettica trascendentale. Immanuel Kant dedica la sua opera più importante all’analisi delle tre facoltà della conoscenza, la sensibilità, l’intelletto e la ragione. Alla prima il filosofo tedesco collega l’estetica trascendentale e l’intuizione, definita come conoscenza immediata che raccoglie quei dati poi elaborati e organizzati in una struttura coerente dall’intelletto. La riflessione kantiana - come in tutta l’architettura argomentativa della Critica della ragion pura - si concentra sulle condizioni “a priori” (lo spazio e il tempo) di questa sensibilità, o, per dirla con il filosofo stesso, sulle “intuizioni pure”. L’analitica trascendentale sviluppa allora i dati del mondo esterno passivamente recepiti dalla sensibilità: è l’intelletto che dà forma al mondo come noi lo conosciamo e riconosciamo. Questo tipo di conoscenza, detta “discorsiva”, punta a collegare e mettere in relazione tra loro i concetti (puri e “a priori”, oppure empirici e “a posteriori”), che funzionano come forme per organizzare - e, di fatto, rendere possibile - la conoscenza stessa. Le dodici categorie elaborate dalla Critica della ragion pura (il cui fondamento rimane la frase: Ich denke​, "io penso") rappresentano il modo in cui il nostro intelletto “lavora” per produrre una realtà dotata di senso .

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