DAVID HUME

DAVID HUME 

BIOGRAFIA
 David Hume nasce ad Edimburgo nel 1711 e studia per divenire avvocato. I suoi interessi si dirigono però verso la cultura umanistica. Hume decide così di trasferirsi in Francia per approfondire i suoi studi: qui dà alla luce il suo scritto più importante, il Trattato sulla natura umana. Nel 1752 Hume diventa bibliotecario ad Edimburgo, compone una Storia dell’Inghilterra che gli garantisce finalmente la notorietà a cui aspirava, e poi accetta di trasferirsi nuovamente in Francia con l’incarico di segretario dell’ambasciatore inglese a Parigi. A Londra diventa sottosegretario al ministero degli Esteri, e infine ritorna a Edimburgo, dove conduce una vita agiata e ritirata insieme alla sorella sino alla sua morte. Pensiero Lo scozzese David Hume afferma che tutta la nostra conoscenza si basa su impressioni (percezioni vive e forti) e idee, che il nostro intelletto unisce in configurazioni più ampie e complesse in virtù della memoria e dell'immaginazione. Quest'ultima non è totalmente libera, in quanto procede secondo il principio di associazione che, a sua volta, agisce sulla base di tre criteri: somiglianza, contiguità e causalità. La nostra mente è portata da questa forza ad associare le idee che si presentano simili, contigue, o legate da un nesso causa-effetto. Le idee che ne derivano sono idee complesse e in esse consiste tutto il nostro sapere. Quanto al grado di certezza di un sapere così costruito, Hume ritiene che, mentre nel caso dell'algebra e dell'aritmetica si raggiungono verità assolutamente certe, per quanto riguarda le conoscenze empiriche dobbiamo ritenerle soltanto probabili. A partire da tali argomentazioni Hume procede a criticare il concetto di causa. Secondo lui la causalità non ha un valore oggettivo, ma è frutto della nostra abitudine a collegare un fenomeno A a un fenomeno B. In realtà l'esperienza attesta soltanto la contiguità e successione di tali eventi, non la necessità del loro legame causale. Quest'ultimo è dunque da attribuire a un'attitudine soggettiva e non può essere generalizzato né esteso al futuro. Dall'abitudine deriva poi la credenza, cioè la tendenza a considerare esistenti determinate realtà. Anche per l'idea di sostanza si può osservare quanto rilevato a proposito dell'idea di causa: essa è arbitraria e priva di valore assoluto perché risiede nell'inclinazione del soggetto a unificare le varie impressioni che si presentano regolarmente connesse nell'esperienza, riferendole a un ipotetico fondamento sostanziale. Per ciò che riguarda la dimensione etica, Hume è convinto che non esistano valori assoluti cui fare riferimento e che la morale debba poggiare sul criterio empirico dell'utilità sociale.

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